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HT Value, rassegna stampa foto del 28-31 ottobre

28-31 ottobre: la rassegna stampa di HTValue

Restare connessi all’innovazione digitale che va veloce è sempre più una necessità. Ecco dunque la rassegna stampa di HT Value, online il venerdì. Questa quella della settimana 28-31 ottobre.

Rinnovamento Agenzia Italia Digitale: la ministra cambia il direttore

La ministra Paola Pisano ha iniziato a rinnovare l’Agenzia Italia Digitale. Il primo cambiamento era avvenuto con il passaggio dell’Agenzia dal ministero della PA al neonato ministero dell’innovazione. Adesso la ministra ha ufficializzato ciò che si vociferava da tempo, a un anno dalla nomina da parte dell’ex ministro leghista della PA dell’attuale direttrice Teresa Alvaro.

“È possibile inviare la candidatura via PEC, all’indirizzo di posta elettronica certificata ministroinnovazione@pec.governo.it entro le ore 12:00 di martedì 12 novembre 2019” si legge sulla Gazzetta ufficiale.

In un articolo de La Repubblica si spiega come soltanto un direttore dell’Agenzia, Antonio Samaritani, sia riuscito a raggiungere il ciclo completo di tre anni di incarico. Di contro non si riesce a comprendere il motivo per cui la Alvaro abbia accettato la direzione alle soglie della pensione, anche se aveva chiesto di completare il triennio. 

I precedenti direttori hanno sempre riscontrato problemi di governance che hanno loro impedito di rimanere in carica fino al termine del mandato.

Oltre alla rassegna del 28-31 ottobre, leggi quella della settimana precedente. 

“Cambiare il direttore dell’Agenzia è solo una piccola parte della sfida complessiva, come si evince dalle stesse parole della ministra in audizione. La riforma dell’Agenzia è urgente per tanti motivi, come in questi anni hanno evidenziato molti addetti ai lavori: organismo tecnico dove quasi un dipendente su due non ha competenze tecniche specifiche (ma funzioni impiegatizie o amministrative) e un’età media di oltre 50 anni – conclude sempre Repubblica.it – Riformarla non sarà facile, se non sarà possibile assumere persone con nuove competenze: è il nodo delle risorse, che la stessa ministra ha denunciato in audizione e in altre occasioni pubbliche nei giorni scorsi. Risorse che sono scarse anche allo stesso suo ministero”.

TIM lancia Risorgimento digitale

TIM ha presentato il progetto itinerante “Risorgimento digitale” che passerà dalle piazze italiane per l’alfabetizzazione digitale dei cittadini. Il progetto è stato presentato a Roma lunedì 28 ottobre ed è rivolto in modo particolare ai tredici milioni di cittadini che non fanno parte degli utenti della Rete per diversi motivi. 

“I numeri, del resto, parlano chiaro – spiega Tecnoandroid.it –  Il 30% dei cittadini con un’età superiore ai sei anni non ha utilizzato Internet nell’ultimo anno, mentre una famiglia su quattro non possiede una connessione a Internet. Di queste famiglie, più della metà ha dichiarato di non essere in possesso di una connessione ad Internet perché non saprebbe utilizzare la Rete, mentre per un’altra percentuale (circa il 20%) Internet sarebbe uno strumento poco interessante”. “L’iniziativa si rivolge principalmente ai piccoli comuni italiani in cui il gap digitale è molto più sentito – prosegue l’articolo e qui sarà presente anche un simpatico truck in cui il personale TIM sarà a disposizione dei cittadini per offrire loro tutti i chiarimenti di cui hanno bisogno. Sarà possibile, per esempio, capire insieme come effettuare un backup delle foto o come aprire un conto online”.

Le prime sei tappe di “Risorgimento digitale” si svolgeranno in Sicilia. Si parte l’11 novembre da Marsala, città nota quale simbolo del Risorgimento d’Italia

Il confronto tra imprese e PA alla IV edizione di “Crescita digitale”

Al via a Roma il 14 novembre la IV edizione di “Crescita digitale” presso il Centro Congressi Roma Eventi Fontana di Trevi. L’evento è organizzato da Noovle.

Si parlerà di intelligenza artificiale, realtà virtuale, realtà aumentata, machine learning e IoT con particolare riferimento a tre aree: trasporti, turismo e sanità. 

Su questi temi ci sarà il confronto tra Pubblica Amministrazione e imprese per fornire “fattori abilitanti per una nuova industria, capace di ridisegnare l’intero sistema produttivo italiano con ricadute anche sulla società, perché valorizzano le risorse del territorio e rendono i servizi “smart” – scrive Corrierecomunicazioni.itsono settori in cui le tecnologie digitali possono fare la differenza creando servizi allineati con le esigenze dell’utente finale e dando competitività all’intero ecosistema di imprese e Pubbliche amministrazioni”.

Durante questa edizione saranno discussi anche i dati del nuovo Assintel Report, ricerca sul mercato Ict e digitale italiano realizzato in collaborazione con Cfmt e Idc Italia. Questo studio oltre a mostrare i dati di crescita 2019, fornisce una proiezione sui trend di spesa per il 2020. “I trend al 2020 indicano che l’innovazione nei tre settori chiave sanità, trasporti e turismo è considerata a forte valore aggiunto: per le aziende italiane dei Trasporti, comunicazioni e utilities – si legge sempre sull’articolo di CorComIdc stima una spesa Ict complessiva di poco inferiore ai 4,3 miliardi di euro, pari al 14% del totale del mercato italiano. Pa, sanità e istruzione, con una spesa di circa 4,2 miliardi di euro, contribuiranno per il 13% al totale. Il settore Servizi investirà circa 5,3 miliardi di euro (17% della spesa complessiva)”.

I dati forniti sono molto positivi. Invitano però il Paese a fare delle riflessioni e a fare soprattutto dei passi in avanti per ciò che riguarda l’innovazione digitale. La spesa non è omogenea sul territorio nazionale e non tutti hanno intenzione di investire sulle tecnologie emergenti.

Sviluppo software e credito di imposta R&S

“L’individuazione delle attività ammissibili alla disciplina del credito d’imposta R&S, introdotta nell’ordinamento italiano dal D.L. 145/2013, convertito con modificazioni dalla L. 9/2014 e integralmente sostituito dall’articolo 1, comma 35, L. 190/2014, (c.d. L. di Stabilità 2015), è questione particolarmente delicata per quanto attiene l’innovazione software.” 

Inizia così l’articolo di Debora Reverberi  su Ecnews.it per ciò che concerne il credito d’imposta R&S a riguardo dello sviluppo dei software. Questa attività è spesso collegata all’innovazione, ma soltanto a certe condizioni può includere componenti ben identificabili di R&S.

L’autrice si occupa in particolare dell’aspetto R&S sul prodotto finale, specificando subito i principali atti di indirizzo: paragrafi 2.68 e seguenti del c.d. Manuale di Frascati, edizione 8.10.2015, concernente le “Guidelines for Collecting and Reporting Data on Research and Experimental Development”; circolare Mise n. 59990 del 9.2.2018; risoluzione AdE 46/E/2018; risoluzione AdE 40/E/2019

Nel Manuale di Frascati viene richiamata e sviluppata anche la disciplina europea su “Aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione” su cui si basa la fonte primaria articolo 3, commi 4 e 5, D.L. 145/2013: ricerca teorica o di base; ricerca applicata o industriale; sviluppo sperimentale

Da Questo quadro emerge come siano escluse attività di routine connesse al software, così come di copiatura, imitazione e decodifica. “Nello sviluppo sperimentale del software il momento conclusivo delle attività ammissibili coincide pertanto, in linea generale, con il c.d. beta testing” conclude Ecnews.it.